Testo per studenti di livello B2: frasi passive; congiuntivo imperfetto; forme implicite del verbo.

Garibaldi è oggi uno dei personaggi storici più conosciuti e amati dagli italiani, uno dei grandi nomi del Risorgimento. La storia del Generale Garibaldi è quella di una persona fuori dal comune: era un uomo di cultura, considerato onesto e incorruttibile dai suoi stessi nemici; parlava il dialetto genovese e quello provenzale, ma anche un ottimo francese, un eccellente italiano, l’inglese, lo spagnolo ed il portoghese; ebbe rapporti con alcuni dei personaggi più importanti della sua epoca, come il primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II, lo scrittore Victor Hugo e il Presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln; era rispettato dall’aristocrazia di tutta Europa, ma si trovava più a suo agio con il proletariato, che definiva: “la classe a cui sono fiero di appartenere”. A differenza di altri grandi personaggi della storia mondiale che morirono nell’anonimato, Garibaldi era famosissimo anche in vita.
Si dice che un giorno sua figlia, bloccata sull’isola di Creta e bisognosa dell’aiuto del padre, gli scrisse una lettera. Quando l’ebbe finita, non dovette far altro che sigillarla e scrivere sulla busta le parole “Per il Generale Garibaldi”; quindi la gettò dalla finestra. Una settimana dopo la lettera aveva già raggiunto il Generale fin dall’altra parte del Mar Mediterraneo, a Caprera. Si dice anche che quando, ormai anziano, visitò Londra, le domestiche della casa in cui era ospitato vendessero bottiglie dell’acqua in cui si era lavato la mattina. Ma facciamo un passo indietro per capire come quest’uomo di umili origini sia potuto diventare uno dei più grandi personaggi della storia mondiale e uno dei protagonisti del suo tempo.
Nato nel 1807 da una famiglia di marinai a Nizza nella Francia di Napoleone Bonaparte, venne registrato all’anagrafe come Joseph Marie Garibaldi, la versione francese del suo nome. Seguì la tradizione di famiglia e si imbarcò, ancora sedicenne, su una nave mercantile che commerciava per il Mediterraneo. Dopo essere diventato capitano ed aver passato quasi dieci anni di vita in mare, decise di trasferirsi ad Istambul, dove lavorò come insegnante di italiano, francese e matematica per alcuni anni. Tornato in Italia, divenne membro di associazioni segrete e sovversive il cui obiettivo erano l’unità d’Italia e la repubblica. Presto però venne scoperto, processato e condannato a morte. Decise dunque di scappare sul continente americano, dove intraprese la carriera militare e continuò a portare avanti i suoi ideali di libertà e democrazia mettendosi al servizio delle nazioni più deboli. Dapprima fu messo al comando della flotta della Repubblica Riograndense e successivamente fu nominato ammiraglio di quella dell’Uruguay.
Una volta tornato in Italia, Garibaldi decise che era finalmente giunto il momento di impegnarsi per riunificare l’Italia. Si mise così al servizio del re piemontese Vittorio Emanuele II, che sembrava essere il più intenzionato a creare uno stato italiano. Fu nominato generale dell’esercito piemontese e mandato a conquistare il Sud Italia. Sbarcò in Sicilia con soli mille volontari, ma, saputo che il Generale Garibaldi voleva “fare l’Italia”, moltissimi altri se ne aggiunsero. Quando entrarono a Napoli, l’esercito di Garibaldi era ormai arrivato a più di trentamila uomini. Tutta l’Europa aspettava che i giornali pubblicassero articoli con le ultime notizie riguardo questa importante impresa, che teneva tutti col fiato sospeso. Una volta liberato il Sud, il generale venne eletto deputato al parlamento del Regno d’Italia, ma la vita politica non faceva per lui: la corruzione, i complotti e l’opportunismo tipici di quegli ambienti non sarebbero mai potuti andare d’accordo con un uomo di grandi principi morali, un idealista, come Garibaldi. Dopo solo pochi anni, il Generale tornò a combattere per l’Italia, e nel 1869 conquistò finalmente Roma, che divenne la nuova capitale del Regno. In seguito, combatté anche in altre occasioni per liberare gli ultimi territori italiani occupati dall’Impero Austro-Ungarico e raggiungere finalmente l’obiettivo dell’unità d’Italia.
Ormai vecchio, Garibaldi tornò a Caprera, e pensò che fosse giunto il momento di godersi la vecchiaia. Tuttavia, quando nel 1871 la Prussia dichiarò guerra alla Repubblica Francese, il vecchio generale, ormai più che sessantenne, non riuscì a tirarsi indietro. Combatté così le sue ultime battaglie al servizio della Francia e le combatté così brillantemente che subito dopo la guerra venne eletto deputato anche al parlamento francese, dove però non ebbe maggior successo che in quello italiano. Si ritirò così definitivamente sull’isola di Caprera e lì ebbe molti anni per godersi finalmente la vecchiaia e riposarsi dalle fatiche di una vita straordinaria.
Glossario
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Termine
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Traduzione
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Funzione grammaticale
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Risorgimento
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意大利复兴运动
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Nome maschile
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Fuori dal comune
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不同凡响
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Espressione fissa
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Incorruttibile
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廉洁的
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Aggettivo
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Aristocrazia
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贵族
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Nome femminile
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Proletariato
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无产阶级
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Nome maschile
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Appartenere
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属于
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Verbo
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Classe (sociale)
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阶级
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Nome femminile
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Sigillare
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密封
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Verbo
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Gettare
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扔
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Verbo
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Anagrafe
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户口登记处
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Nome femminile
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Nave mercantile
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商船
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Nome femminile + aggettivo
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Commerciare
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贸易
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Verbo
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Sovversivo
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颠覆
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Aggettivo
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Processato
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受审
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Verbo
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Processare
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起诉
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Verbo
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Condannare
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定罪
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Verbo
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Flotta
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舰队
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Nome femminile
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Repubblica Riograndense
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里奥格兰德共和国
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Nome proprio
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Impero Brasiliano
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巴西帝国
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Nome proprio
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Uruguay
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乌拉圭
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Nome proprio
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Argentina
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阿根廷
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Nome proprio
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Arruolarsi
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入伍
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Verbo riflessivo
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Assedio
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包围
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Nome maschile
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Sbarcare
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登陆
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Verbo
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Tenere qlcn. col fiato sospeso
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悬而不决
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Espressione fissa
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Deputato
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议员
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Nome maschile
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Parlamento
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议会
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Nome maschile
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Corruzione
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腐败,
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Nome femminile
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Complotto
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阴谋
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Nome maschile
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Opportunismo
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机会主义
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Nome maschile
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Impero Austro-Ungarico
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奥匈帝国
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Nome proprio
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Idealista
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理想主义者
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Aggettivo
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Prussia
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普鲁士
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Nome proprio
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Eleggere
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选举
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Verbo
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Dimettersi
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辞职
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Verbo riflessivo
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