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意言译语|撒丁岛的传说:一次超过5000年的有趣之旅

来源:学习意大利语

2020-03-02

Le Domus de Janas
B1级别
 
Ciao a tutti,
io mi chiamo Alessandro e oggi insieme conosceremo le Domus de Janas...
 
In sardo “janas” in italiano “fate” sono creature mistiche che appartengono alla tradizione popolare sarda. Possiamo definire le janas come delle piccole donne lunatiche, un po’ streghe e un po’ fate, un po’ gentili e po’ cattive. Generalmente sono paragonate agli elfi e sono anche definite come esseri viventi per metà umani e per metà divini. Ovviamente le Janas non sono mai esistite, ma fanno parte delle leggende sarde e come tutte le leggende sarde anche questa include elementi magici, mistici e costruzioni millenarie di pietra.
 
La leggenda.
Tanto tempo fa, in Sardegna, durante la notte, quando si rientrava dal lavoro, da una semplice bevuta o da un appuntamento galante si potevano sentire dei richiami provenire dalle foreste. Questi richiami attiravano la vittima all’interno della foresta e  molto spesso ne causavano la scomparsa.
Le varie leggende raccontano delle janas, ossia donne molto belle ed eleganti, indossavano sempre vestiti rossi e un fazzoletto a fiori. Le janas apparivano durante la notte e chiamavano per tre volte la vittima, mostravano a lui o a lei i loro inestimabili tesori per provare la loro onestà. Se la persona si dimostrava onesta, quindi non rubava, allora veniva ricompensata per sempre, altrimenti venivano maledetti!
 
Dove vivevano le Janas?
Secondo le antiche storie popolari le Janas non erano molto alte e questa loro caratteristica permetteva loro di vivere all’interno delle “Domus” , nonché piccoli alloggi costruiti nella roccia. Questi piccoli alloggi, in realtà sono delle caverne funerarie scavate nella roccia, dai sardi al fine di seppellire i defunti, più di 5.000 anni fa. Tutte le caverne costruite anno dopo anno hanno formato le necropoli! Le necropoli potevano contenere circa 100 defunti. In quel periodo si credeva nella reincarnazione, ossia nella rinascita dopo la morte e per questo le salme venivano pitturate di rosso. Il colore rosso rappresentava il sangue per riportare in vita il defunto.
 
Il culto dei morti ha sempre fatto parte delle culture primitive e le prime civiltà della Sardegna non rappresentavano un’eccezione. Dopo la scoperta di resti nella grotta di San Michele, nella città di Ozieri, in provincia di Nuoro, gli archeologi hanno definito le Domus de Janas come “dei luoghi abitati da un popolo senza connessione con le culture precedenti”. Infatti, le testimonianze mostrano uno stile di vita e abitazioni totalmente diversi. Questa particolare civiltà è stata chiamata “civiltà di Ozieri” o “civiltà di san Michele”. Questa popolazione è datata al 3.500 a.C, la loro religione si basava sulla natura e sulle sue varie manifestazioni. Questa popolazione adorava il Toro, il Bue e la Luna, perché rappresentavano la virilità, la fertilità e la “Dea madre”
 
Possiamo visitare queste necropoli?
Sì! È possibile visitarle! Quando i turisti le visitano,descrivono la loro esperienza come “un interessante viaggio nelle abitazioni di oltre 5000 anni!”. La necropoli più famosa si chiama “Sant’Andrea Priu”, vicino a Bonorva a 50 km a est di Bosa e 50 km a sud di Alghero. La necropoli si trova nella silenziosa e vasta valle di Santa Lucia e si trova su di un monte di trachite. Una di queste Domus adesso é un ex chiesa bizantina, infatti, durante la visita si possono ammirare meravigliosi affreschi e uno spettacolare l’altare. Uno dei capolavori più grande che si può visitare all’interno  è il masso a forma toro.
 
Che dire! Un luogo da visitare!
A presto, Ale
 
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