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2019-07-12
Nella storia della regione Piemonte troviamo ben otto lingue, tra cui una parlata ancora oggi, il "piemontese", una lingua romanza, cioè che deriva dal latino, e dal 1981 fa parte delle lingue minoritarie europee ed è inoltre censito dall'UNESCO.
Anche se il piemontese è una lingua apparentemente simile al lombardo, dialetto della regione Lombardia, possiede caratteristiche che lo distinguono e lo differenziano dall'italiano e dal francese, lingue a cui è spesso associato per via della storia linguistica e dellaposizione geo-storica del Piemonte.
Come lingua scritta il piemontese si usa fin dal XII secolo, dopo il Settecento anche per uso letterario, ed era la prima lingua per tutte leclassi sociali, utilizzata anche come lingua di corte. Lagrafia piemontese si basa sulla tradizione del Settecento e ha finito di svilupparsi nel Novecento.
Nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Vercelli hanno trovato la prima testimonianza della formazione del piemontese che risale all’anno 1040.
Ricordiamo che fra le lingue neolatine il Piemontese, nella sua storia, è una delle lingue che si sono maggiormente semplificate. Infatti verso la fine del XVII secolo il passato remoto e il trapassato remoto erano già completamente estinti, si sono sviluppate forme più semplici con indicativo e condizionale in alternativa all'uso del congiuntivo.
Il piemontese è materia di ricerca del Centro Studi Piemontesi, fondato a Torino da Renzo Gandolfo, che conduce ricerche sulla lingua, la letteratura e le sue varietà, e organizza diversi eventi per promuovere lo studio e la ricerca del dialetto.
Tutt’oggi in Piemonte si parlano ancora 6 varianti di dialetto piemontese, infatti con piemontese si intende l’aera geografica del Piemonte, dove si parla un dialetto quasi uniforme, che a sua volta si suddivide in altri “sotto-dialetti”in base alla zona e/o città, da ricordare che quello più diffuso è il torinese, dialetto che deriva dalla città di Torino.
La lingua piemontese è inoltre parte dell'Argentina, dopo che l'hannocolonizzata, dove il piemontese ha avuto un ruolo sociale importante accanto allo spagnolo, la facoltà di lingue dell'ateneo di Córdoba ancora oggi organizza annualmente corsi di lingua piemontese e l'attuale pontefice Papa Francesco lo considera come la propria lingua madre.
Adesso sentiamo una brave canzone in piemontese, La Monferrina, canzone molto famosa ai piemontesi, che esprime gioia, festa, allegria, socialità ed aggregazione.
E alla fine dell’articolo c’è un estratto del testo in originale e in italiano.
LA MONFERRINA
Dialetto
"O cià cià Maria Catlina / dummie dummie na si assià
Oh si si ch’ji la daria / L’ai lassà l’siass a cà.
Ris e coi e tajarin / Guarda un po’ cum’ a balo bin.
Balo mei le paisanote / che le tote de Turin.
RIT: O bundì, bundì, bundì /'ncura na volta,'ncura na volta.
O bundì, bundì, bundì /'ncura na volta e peui papì. 'ncura na volta sota la porta / ‘ncura na vira sota la riva.
O bundì, bundì, bundì /'ncura la volta e peui papì
Cosa’t fas Maria Catlina / li setà ‘n sal taburet;
da na man la vetalina / e da l’autra ‘l fassulet.
Piè ‘na gioia che vi pias, / dei ‘na man tirela an bras.
Traduzione in italiano
"O ciao, ciao Maria Caterina / diamole diamole una setacciata o sì sì che gliela darei / ma ho lasciato il setaccio a casa
Riso, cavolo e tagliatelle /guarda solo come ballano bene
ballano meglio le ragazze di paese / che le signorine di Torino
Rit.: o buondì, buondì, buondì /ancora una volta, ancora una volta
o buondì, buondì, buondì /ancora una volta e poi basta
ancora una volta sotto la porta /ancora un giro giù al fiume
o buondì, buondì, buondì /ancora una volta e poi basta
Cosa fai Maria Caterina / lì seduta sullo sgabello
con il ventaglio in una mano / e nell’altra il fazzoletto
Prendete una gioia che vi piace / tiratevela in braccio con una mano
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